26 aprile| 1609 Marco Antonio Trevisan
Dispaccio del 26 marzo| 1610|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe,
havendo io sin qui, nel corso del mio reggimento, per informatione di verità compreso sì come le militie et ordinanze, anco di rispetto di questa provincia, sono ridotte a cattivo stato et quasi infruttuose al servitio della Serenità vostra, per rispetto delle continue infermità che l’esta’ passato cagionorno mortalità grande et notabil imperfettione in quelli che sono rimasti. Ho stimato convenirsi al mio carico hora che io debbo far la visita universale, che qui si chiama pasenatico [?], fatte che siano le feste di resuretione prossime, per solevatione di tutti quelli che, essendo gravati per le loro povertà et impossibilità, non vengono ad esponer le loro oppressioni et significar alla Serenità vostra questo particolare, sì per intender dalla somma sua prudenza se io debbo far alcuna revisione delle medesime militie, come anco per racordarle con debbita riverentia che in quanto ella volesse imponermi questo carico, sarà neccessaria la persona di un governatore o sergente maggiore, non trovandosi al presente in questa provincia alcuno delli detti suggetti, il qual si debba trovar al medesimo tempo che qui, acciò che unitamente possiamo far quanto porterà di servitio alla Sublimità vostra, poiché io solo non posso metter in effetto compiutamente il buon servitio delle cose sue. Et non venendo, con sua buona gratia incomincierò questa visita et procurerò di far quello che più posso. Qual visita è necessaria, prencipalmente al sopradetto tempo, sì per non intrar nelli meticattioni et prohibitioni delle leggi per l’incommodit delle militie, et anco insalubri per li aere cattive che regno in questa parte, come anco per li prossimi affari delli raccolti. Gratie etc.
Di Capodistria a 26 marzo 1610,
Marc’Antonio Trevisan, Podestà e Capitano.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.