25 maggio| 1610 Piero Bondimier
Dispaccio del 22 novembre| 1611|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe,
dalle ducali di 3 del presente, ricevute da me alli 18 detto, ho inteso la deliberatione fatta dall’Eccellentissimo senato di mandarmi ducati 500 per spenderli non tanto a commodo delle dieci [?] fameglie di Albanesi venute li mesi passati in questa provincia, come ne diedi conto a Vostra serenità con le mie di 14 settembrio passato, ma per sovvenir anco le altre venute ultimamente sotto la sua ombra, provedendoli a dette dieci famiglie per via de imprestido, de anemali et di instromenti rurali, sovvenendole tutte poi di qualche poco danaro, pur ad imprestido, per seminare et da vivere, et principalmente per far habitationi per ripararsi dalle offese del tempo. Aggiongendomi esser sua intentione conforme a quanto è stato più volte deliberato che et queste et altre che venissero siano ricevute et ben trattate, et come so in questo capo che da poi mi ritrovo a questo reggimento, non ho per quanto è stato in poter mio mancato sempre che ne è capitata in questa provincia di simil gente, di ben vederle, consolarle et accarezzarle, con qualche mio non picciolo interesse, et sovvenuti anco nelle loro infirmità et miserie con danaro applicatoli di condanne senza interessar ponto la Serenità vostra, così lasso considerar alle Signorie vostre eccellentissime a quello che possi supplire questa summa di danaro per il loro bisogno, poiché sono a pieno colmi di ogni necessità, come puoca sanità, come li ho scritto con le mie di 18 del passato, che per non attediarle di novo non le aggiungerò altro in tal proposito, dicendoli solamente che mi sono capitate le ducali senza il danaro, et di già ho convenuto principiar di sovvenirli per provedersi di semenza da gettare in certa quantità di terreno, che loro asseriscono haver messo a coltura et, come il tempo me lo permetti, mi conferirò personalmente in Parenzo per provedere così al meglio potrò al bisogno grande di questa gente, et di quanto esborsano ne tenirò conto, facendo prima di ogni oltra cosa che anco a queste dieci famiglie sia proveduto di anemali, come le altre, et in tutto conforme al suo comandamento; come anco per risolvere alcune difficoltà nate tra di loro et li vecchi habitanti di Parenzo, et tutti li disordeni nascono perché tra di loro non vi è […] di qualche auttorità che li governi, né che li sappi […] nel termine della […]; et quel Luca de Duimo ha condotto le 18 fameglie insieme con altri dui suoi compagni, tutti soliti servir nelle barche armate, hanno compiuto [?] ultimamente un rapto de una povera figliola, et mentre erano li parenti della putta seguitati per levargliela dalle mani, gli hanno feriti et mal trattati; perché se mi andrà fatto di poterli haver nelle mani, sarò astretto a castigarli ad essempio di altri. Il strenuo Camillo Baglioni [?], ingegnero destinato dalla Serenità vostra come la scrive con le sudette ducali, et che ha da venir a servire nel disegno [?] et cattastico di tutta questa provincia, non è comparso, et io mi ritrovo già tanto tempo qui, et se non son stato infruttuoso, poiché ho sollevato molti poveri novi habitanti, che per la lontananza di venir per le loro cause fino a Pinguente, restavano privi di poter conseguir il suo; tuttavia, vorrei havermi potuto impiegare anco in altro, conforme al suo commandamento, sebene dubito grandemente che in questa stagione si possa operare puoco, particolarmente in questa parte che è la più bassa della provincia, et convenirò principiare dalla parte superiore, che sarà anco la più facile et conforme a quanto la mi ordinò con le sue di 2 settembrio passato. Dell’avocato fiscale che io ho ricercato, senza il quale non so vedere come si possi defender le ragioni publiche, scrivendomi le Vostre signorie eccellentissime che, quando per nome mio si sarà fatto sapere la qualità del soggetto del quale haverò da servirmi, le procuraranno di compiacermi; del che, come ne rendo a Vostre signorie eccellentissime affettuose grazie, così io non ho alcuno da riccordarli [?], ma starò attendendo che da loro ne sia fatta la provisione. Ho ricevuto la patente per li Clarissimi rettori della provincia, acciò in quello mi possi bisognare mi servino delle loro corti. Gratie etc.
Di Pola li 22 novembrio 1611.
Piero Bondumier, Capitano di Raspo.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.