10 maggio| 1612 Pier Alvise Barbaro
Dispaccio del 29 settembre| 1612|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe,
havendo quelli di Cossacho [?], luocho arciducale, in tempo di notte levatti diersi animalli grossi et minutti sopra il territorio di Fianona, giurisditione di questo reggimento, et in particolare zebbia [?] di notte prossima passata, et quelli condotti sopra la montagnia di detto luocho, accertato prima bene il successo, mi risolsi di espedir conto di questi soldati con il sargente di queste ordinanze. Mandò il capitano indisposto per veder di riffarsi et ricuperare li animalli da loro malamente tolti a questi poveri sudditi, havendo bastonato li pastori dalli […] et gionti questi sopra la ditta montagnia quelli della villa di Busca et Moschenizza confinanti con il territorio di Cosiacho, adunati in bon numero assaltorno li nostri et, havendo scaramazato per ben pezzo a viva forza, furno da questi soldati a loro levati 12 cappi di animalli grossi, vicino alla muralgia di […], non ne havendo ritrovati pur uno alla campagnia, li qualli in fine, senza esser offesi da detti arciducali, hanno condotti li cavalli in questa giurisditione, non ostante che loro fossero in molto maggior numero, e con le bandiere spiegatte in più parti pronti alli danni di questa povera provincia; che di questo sucesso di subito vengo darne riverente conto alla Serenità vostra, come contentare, dicendoli che mi attrovo sprovisto di polvere, piombo et corda, et questo per la quantità che giornalmente vien dispensata nelle fattioni. Non potendo mandar a levarmi a Capodistria, non essendo li passi sicuri, sì che vengo a suplicar la Sublimità vostra che sii compiacia che da qui non siia inviata par via di mare, et in oltre mi occore di […] dirle che il castello di Fianona, giurisditione di Serenità vostra, si attrova senza soldatesca che, per dire il vero, sta malissimo in questa maniera, luocho assai forte et alli confini arciducali. Ho pur essequito la volontà della Serenità vostra, havendo fatto scancelar il bando da me dato alli Fiumani, essendo per altre mie di dar [?] ricevimento alla Sublimità vostra. Gratie etc.
Di Albona, li 29 settembre 1612.
Della Serenità vostra humilissimo et devotissimo servitore,
Piero Alvise Barbaro, Podestà.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 7
Trascrizione di Francesco Danieli.