1612 Francesco Priuli
Dispaccio del 9| novembre| 1612|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe,
perché desiderareo pure che dal carico che ha piaciuto alla Serenità vostra di commettermi cadauno sentisse quella solevatione che so esser mente della paterna sua carità, due mesi avanti la mia venuta in questa città ho fatto publicare li miei proclami habilitando per essi in particolare, ancorché con poca sodisfatione et con danno di questi clarissimi consiglieri, tutti li debitori delle camere, fontichi, fraglie et altri luoghi pii, di poter avanti il mio arrivo pagare senza alcuna pena, procurando con questo modo piacevole di invitar li debitori a saldar li loro debiti, come in particolare dalli poveri è stato fatto; ma, gionto qui, ho trovato che li debitori grossi non si hano curato di pagar cosa alcuna con speranza di non pagar mai, o di haver la solita habilità che li veniva concessa da Clarissimi rettori di dezine di anni, et se devo dir il vero, trovo che la somma della cosa si riduce in 15 a 20 di questi capurioni, che predominano il consiglio et questa terra; li quali, havendo le mani così nei datii come nei maneggi del fontico et Monte santo, doppo di esser per la loro cattiva amministratione restati debitori di somma considerabile, vorrebbero pur procurar et inventar modo di non dar la debita sodisfatione; et perciò mi sono comparsi avanti per haver da me, con certe loro apparenti ragioni et in particolare con l’essempio delle terminationi fatte dalli Clarissimi rettori, di habilità a tutti li debitori di dezene di anni a pagar questi loro debiti, secondo che la Serenità vostra havrà inteso dalle mie di 6 del corrente, nelle quali non ho posto mano, tutto che fatte contra la forma delle leggi et del nostro governo, et in grandissimo pregiuditio publico, come neanco [?] son per fare senza espresso ordine delle Eccellenze vostre illustrissime. Io le ho risposto […] tale auttorità, potendo solo l’Eccellentissimo senato far queste gratie; ma che se […] alcuno che habbiano qualche causa legitima per povertà o altro, io non mancherò de suffragarli per quanto si estenderà la mia auttorità, et comporterà [?] la giustitia; tuttavia, compassionando anco alla miseria di questa città, et perché la Serenità vostra habbia occasione di dar qualche ragionevole sodisfatione a questi debitori, non voglio restar di riverentemente raccordar alle Signorie vostre eccellentissimi che, quando si risolverò per li debiti della Camera, che si […] tanto sale, il quale da due […] in qui e a utilissimo prezzo, et sono li galioni pieni di ragione [?] de particolari, né sano cosa far di esso, vedendosi solo sette o otto lire il mozo, che sarebbe 10 o 12 soldi il staro venetiano, si riscuoterebbe facilmente et con sodisfatione per questa strada il tutto ne essi debiti con queste proroghe, che dalli […] vengono facilmente concesse, si farebbero inesegibili, come ogni giorno si vano facendo, et così la Serenità vostra potrebbe impir li suoi magazini senza esborsar dinaro alcuno, et tutti benediriano per 1.000 [?] volte la Serenità vostra, con la qual occasione non voglio restar di dire […] mio che mi è venuta notitia che molti, non trovando spazio [?] […] suoi sali, et sapendo che il Magistrato illustrissimo del sal paga […] trovati in mare et posti in magazeni qui da forastieri per […] bando ducati 30 il mozo, si acordan con il capitano della […] lunga, et con altri denontianti, et facendo […] di esser […] per contrabando, gli huomini sono lasciati andar et il sale vien condotto a quell’Illustrissimo magistrato, et in questa maniera la Serenità vostra vien a pagar quel sale che potrebbe haver per ducati due il mozo [?], ducati 30; povero con ogni diligenza et con formatione di processo venir in luce di questa ladravia, et non mancherò, torcendo la verità, di far quello che converrà alla giustitia et debito di ogni buon cittadino et rapresentante suo, pregando le Signorie vostre eccellentissime di darmi qualche notitia della loro volontà, acciò possa sapere come governarmi in questo negotio. Gratie etc.
Di Cappo d’Istria, li 9 novembrio 1612,
Francesco di Priuli, Capitano di Raspo, Podestà et Inquisitore.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 7
Trascrizione di Francesco Danieli.