4 luglio| 1607 Alvise Balbi
Dispaccio del 12 febbraio| 1607|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
Credendo che alla resolutione che possa esser fatta da Vostra serenità in proposito delle lettere mie di avviso et dell’assassinamento fatto nella vita di dui da Segna et della richiesta di auttorità et delle provisioni opportune alla sicurtà et reputatione publica, le lettere qui incluse del Capitano o Viceregente di Segna possano esser di consideratione ho voluto inviargliele per adempire quanto mi sarà commandato et concesso, aggiungendole che uno delli principali delinquenti essendo contumace e figliolo di famiglia et non havendo beni proprii ma paterni et fidecommissarii io non veggo come nella mia sentenza io possa dare modo alle reintegratione delle lire 478 [?] che mancano al danaro assassinato, essendo che li rei priggioni in solidum obligati sono senza facoltà, onde non resteranno l’interessati nel danno per lo mancamento della intiera summa abastanza sodisfatti; alla qual reintegratione, quando io havessi auttorità di essequire nei beni del padre, vederei con la buona giustitia ch’io ne facessi nel castigo de delinquenti che quei di Segna ne restassero consolati. Però rimettendo questo grave negotio alla sapientia di Vostra serenità ne attenderò da lei la rissolutione, con ogni efficace instanzia per le cose occorrenti supplicandola a presta risposta. Gratie etc.
Di Albona li 12 febraro 1607
Alvise Balbi Podestà
Allegati: copia della lettera del Conte di Segna (1 c.), 4 febbraio 1607
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 3
Trascrizione di Damiano Pellizzaro