6 giugno| 1604 Girolamo Duodo
Dispaccio del 20 agosto| 1606|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
Rittrovandomi io per la benignità della Serenità vostra al governo di questa terra d’Albona, senza corte et con un solo solo cavallaro, son sforzato rappresentarle alcuni accidenti occorsi questi giorni passati di non poca importanza con offesa della giusticia et in mal essempio di questi sudditi che quando havesse havuto forze convenienti vi haverei remediato senza fastidir la Serenità vostra. La doverà poi sapere che Zan Paolo Scampichio di principali di questo luoco, persona facultosa et che ha molti favori in questa provincia, havendo havuto non so che nimicitia con un Bortholomio Brencovich, suddito medesimamente di questa terra et da me già bandito et di novo proclamato et presentato per imputatione di transgression di confini, havendo havuto per confine tutta la terra, giusta il solito in simil casi, detto Scampichio, tenendo in casa già un anno fa uno della gallea del clarissimo signor Zan Maria Muazzo detto Paulin da Treviso et tenendolo del continuo senza alcun servitio della Serenità vostra, è occorso che detto Paulin senz’altra causa ma con pensiero, come si può comprendere, di ammazzar detto Bortholomio, havendolo trovato senz’arme gli tirò una stiletada et lo ferito nel brazzo; né contento di questo heri mattina havendosi medesimamente ricercato nel sudetto gli tirò di dui balle di ferro et quel ch’è peggio pur heri alle 22 hore un certo Mario Scampichio, che medemamente è fermato in casa per bravo dal sudetto Zan Paulo Scampichio, havendo prima minacciato a Francesco di Colleoni padregno del detto Bortholamio Brencovich che vole che si habbi rispetto alla casa Scampichio, stando nella publica piazza inanci il pallazzo et havendo veduto uscir di Cancelleria il sudetto presentato gli si aventò adosso et li sbarò una pistola nella vita, che per sua bona fortuna gli passò sotto il scaglio et essa pistola gli cascò di mano et mi fu presentata; per il qual accidente tutta la terra si messe in arme et questi bravi si retirorno in casa del sudetto Zan Paulo Scampichio, dove s’attrovano al presente, assicurati da lui, havendo egli fattosi veder alle fenestre con molti arcobusi et corso anco fuori con un arcobuso in mano per far peggio, quando non fosse subito remediato da persone non interessate. Mi ha parso di tutto ciò darne conto alla Serenità vostra, acciò o dia modo a me di poter administrar giusticia o far quella provisione che migliore le parerà acciò non succeda di peggio. Gratie etc.
Di Albona li 20 agosto 1606
Di Vostra serenità devotissimo servitore
Gieronimo Duodo Podestà
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 3
Trascrizione di Damiano Pellizzaro