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6 giugno| 1604 Girolamo Duodo

Dispaccio del 27 ottobre| 1606|

N. (senza numero)


Serenissimo Principe,
Havendosi compiaciuta la Serenità vostra questi mesi passati di mandar ducati cinquecento per il finimento delle mure di questa terra, non ho mancato con quella maggior solecitudine che si ha possuto con ogni mio spirito di far redur a perfettione tal opera, havendo fatto far un torrion di novo, finir un altro ch’era stato principiato et reffar alcune confine di muraglie in alcuni luochi dove era bisogno, di modo che questa terra è redotta in bonissima difesa, con grandissima consolatione de quelli suoi fidelissimi sudditi. Né altro vi è di bisogno, se non che cento balle da tre, altre tante da sei, polvere grossa et suttile et corda quanto parerà alla benignità sua per non esserne in questo luoco, come anco che il bombardiero destinato già a questo servitio se ne venga quanto prima. Il conto particolare della spesa fatta inviarò all’illustrissimo Capitano di Raspo, conforme all’ordine di Vostra serenità et anco ne darò conto all’illustrissimi Signori sopra le fortezze, giusta l’obligo mio. Tanto ho voluto far saper alla Serenità vostra per debito mio. Gratie etc.

Di Albona li 27 ottobre 1606

Di Vostra serenità devotissimo servitor Gieronimo Duodo Podestà


AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 3
Trascrizione di Damiano Pellizzaro