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6 marzo| 1605 Francesco Boldù

Dispaccio del 26 giugno| 1606|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
Venero già pochi giorni con la fameglia i padri di San Nicolò del Lido per mutar aria ad un luoco detto San Nicolò d’Oltra della loro religione, che è dirimpetto a questa città; all’arrivo dei quali, havendo loro fatto saper la commissione della Serenità vostra intorno all’Interdetto del Pontefice et al continuar la celebratione delle messe et divini officii, mi fu da tutti con prontezza promessa l’obedienza. In tanto il padre don Alfonso Bevilacqua, abbate di questa famiglia, di più delicata conscienza degli altri, all’improviso s’è levato via con pretesto della morte d’un suo frattello et è passato alla volta di Napoli, sua patria. Di questo il priore et proveditore di quel monastero me ne hanno dato contezza dui giorni doppoi la partenza sua, affermandomi i medesimi haver saputo da suoi confidenti ch’è partito per scrupolo; onde di ciò ho voluto darne raguaglio alla Serenità vostra per ogni rispetto, essendo riservato gagliardissimo officio a nome di lei con gli rimasti, che non lascino più levar alcuno sotto alcun colore sin la saputa mia et ordine publico. Del che mi hanno promessa l’essecutione et io intanto attenderò deliberatione della Serenità vostra, per sapermi ben regere e conforme alla sua volontà. Gratia.
Di Capo d’Istria a 26 giugno 1606

Francesco Boldù Podestà et Capitano

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 3
Trascrizione di Damiano Pellizzaro