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6 marzo| 1605 Francesco Boldù

Dispaccio del 4| luglio| 1606|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
Haveva trovato questa mattina reo di delitto grave con formatione di legitimo processo un frate, Alessandro Mucciolini da Tesse, dell’ordine di San Agostino, che vive già sei e più anni fuori del claustro, il quale publicamente et con auttorità di libri in mano parlava in raunanza di popolo contra li ordini della Serenità vostra che non si debba osservar l’Interdetto del Pontefice, portando esempi per comover gli animi degli huomini volgari di avvenimenti infelici a principi che altre volte hanno sprezzato l’auttorità del Papa, col qual veleno havendo procurato d’infettar i petti di questi sudditi con qualche scrupolo delle meno rissolute conscienze e in luoco publico e nella privata sua habitatione, mentre havessi risoluto con ogni isquisita diligenza e senza interpositione d’hore di tempo doppo havuta la notitia col processo giustificato di mandarlo in ferri alla Serenità vostra per aviso di Vicenzo del Tacco, dottore di questa città, che per congettura ha penetrato l’inquisitione che si faceva contra de quello se n’è fuggito a Trieste, presa la barca a posta con la semplice persona, abandonata la casa et robbe sue. Del qual odioso officio del Tacco sendomi informato per la voce d’alcuni scolari di esso frate, se ben d’età tenera, conformi però nei loro detti, che affermano che subito che egli hebbe poche parole in scrito havute da lui, che andò a trovarlo a casa, senza recitar i figlioli né tor seco altro che certi denari di nascosto et secretamente si partiì per Trieste, là onde ho stimato necessario così della fuga et malvagità dell’uno come della nequitia et temerità dell’altro far consapevole la Serenità vostra per il zelo che tengo di ben servirla e di conservar i soggetti nell’osservanza degli ordini suoi. Intorno a che starò attendendo d’eseguir ogni commandamento che le parerà di darmi. Gratie etc.
Di Capo d’Istria a dì 4 luglio 1606

Francesco Boldù Podestà et Capitano

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 3
Trascrizione di Damiano Pellizzaro