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1606 Marin Gradenigo

Dispaccio del 19 dicembre| 1606|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
La contrarietà de tempi non mi lasciorno capitar le lettere della Serenità vostra deli 21 di novembre passato in proposito di monsignor Vescovo di Puola senon alli 9 dell’instante, onde havendo io quel medesimo giorno, per informarmi bene del negotio, scritto a quel clarissimo Conte che mi mandasse la copia del processo già da lui sopra ciò fatto formare et insieme anco quattro delli più vecchi et informati huomini della villa di Galesan, per il qual effetto spedii anco cavallaro a posta, il quale per li medesimi tempi cattivi non ha potuto esser di ritorno con gli huomini predetti senon heri, son stato fin hora a darle conto del seguito in questa materia. Il Vescovo, Serenissimo principe, tutto che egli mi scriva di non haver altramente scomunicati li zuppani di Galesan ma semplicemente ammoniti, è però vero che ha ordinato al capellan di essa villa che li scomunichi e che così sono stati un giorno di domenica publicati scomunicati et avertito il populo a non parlar né conversar con loro; apparendo questa verità, non pur dalla depositione di molti testimonii con giuramento essaminati ma anco da una poliza registrata in processo scritta dal Vescovo al detto capellano, della quale qui occlusa sarà la copia. Questi contadini rifferiscono oltraciò che Monsignor predetto va comprando beni dalli laici, delli quali poi non vuol pagar colte e che gli ne vengono lasciati anco per testamento, che cascano sotto la medesima conditione, tanto che restringendosi ogni giorno più e riducendosi in pochi li beni che devono pagar le colte, vengono a sentir essi maggior gravezza. Si lamentano appresso che il medesimo faccia pascolar nelli suoi communi una mandra che ha disdotto o vinti ronzini, il che riesce con gran danno loro, perché non havendo pascoli a sufficienza sono astretti a tenirne ad affitto per importanza di cinquanta e sessanta stara di formento all’anno, le qual cose di comprar beni e di pascoli non so poi realmente se siano vere. Monsignor che ha presentito questo moto mi ha speditto a posta un suo prete e mi scrive le occluse lettere, nelle quali mi dice di haver dato conto a Vostra serenità et io invitato da questa occasione gli ho risposto, per espressione della publica intentione, nel modo che ella vederà dalla copia della mia risposta che sarà occlusa nelle presenti e quanto egli mi tornerà a scriver in tal materia non mancherò di rappresentar immediate alla Serenità vostra. Gratie etc.
Di Capo d’Istria li 19 dicembre 1606

Marin Gradenigo Podestà et Capitano

Allegati: copia della lettera del Vescovo di Pola (1 c.), 6 dicembre 1606; copia della risposta di Marin Gradenigo (1 c.), 19 dicembre 1606; copia della polizza scritta dal Vescovo di Pola al cappellano di Gallesano (1 c.), 19 dicembre 1606.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 3
Trascrizione di Damiano Pellizzaro