18 dicembre| 1605 Alessandro Donà
Dispaccio del 8| maggio| 1606|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
Havendo io veduto i commandamenti della Serenità vostra portatimi i giorni adietro dalle lettere del clarissimo signor Podestà et Capitanio di Capodhistria, ho atteso con ogni sollecita cura et con ogni vigilanza maggiore a gl’interessi di lei et in maniera che hora per mezo del zupano da Verteneglio, villa sottoposta a questo reggimento, mi è stato condotto uno con un piego formato di tre pieghi di lettere, dirizzato a Monsignor reverendissimo di Parenzo, onde tagliato quel filo che univa insieme essi pieghi, scopersi ch’erano tutti tre dirizzati a tre vescovi, con la mansione che mostrava che uscivano da mano di autorità grande e scorgendo ne sigilli le insegne papali ho voluto più tosto corre risco di troppo ardito, aprendone uno, che per timidità portar o pregiuditio o danno alla Serenità vostra, et aperto quello drizzato al vescovo di questa città vi ho trovata l’impietà del Pontefice: mando il tutto alla Serenità vostra, insieme col portator di esse lettere et il suo constituto, affine che la Serenità vostra possa essercitare il suo valore et la sua prudenza a mantenimento di questa libertà: tra tanto non rimarrò dalla stessa cura, desideroso col mio stesso sangue mostrarle ch’io, se bene in questa fortuna, conosco quanto sono obligato alla Serenità vostra et alla mia patria. Gratie etc.
Di Cittanova l’ottavo dì di maggio 1606
Di Vostra serenità humilissimo et divotissimo servitore
Alessandro Donato Podestà
Allegati: costituto di Zuno, portatore delle lettere sequestrate (2 cc.), 8 maggio 1606
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 3
Trascrizione di Damiano Pellizzaro