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22 aprile| 1606 Nicolò Parutta

Dispaccio del 22 aprile| 1606|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
Nelli primi giorni del corrente arrivò in questo porto il clarissimo signor Vettor Zen del clarissimo signor Zuanne con la galea del Sopracomito il signor Nicolò suo fratello per passarsene, come disse, in Dalmacia, havendosi partito per Venecia esso suo fratello gravemente ricentito[?] et doppo l’haversi tartenuto quatro o sei giorni, aspettando tempo prospero di far vella, anch’egli si pose a letto aggravatto di gravissima febre, il qual da me fu fatto levar dalla galera et portar al palazzo della ressidencia delli rappresentanti la Serenità vostra et fattoli tutti quelli remedii che da eccellentissimi medici sonno stati giudicati necessarii per la salute, così havendo parso all’onnipotente Iddio hoggi alle hore 20 dando fine a gli anni suoi se ne è passato da questa a miglior vita; la cui morte seguita, subbito per interesse publico et per il carcio che tengo ho datto ordene che alla galera siano redoplicatte le guardie, havendo anco subbitto che si pose a letto fatto levar li remi, le velle et timoni per levar l’occasione alle zurme di prender la fuga. Di che per non esser in alcun tempo dalla Serenità vostra tassato di negligente affine che con la sua molta prudencia sia datto quel ordine che giudicherà necessario, ho voluto dargline minutissimo aviso. Dicendogli in oltre che in galera non vi s’attrova bischotto et due giorni sonno che se gli fa far de qui il pane. Gratie etc.
Di Pirano li 22 d’aprile 1606

Nicolò Parutta Podestà

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 3
Trascrizione di Damiano Pellizzaro