16 novembre| 1606 Zuane Pasqualigo
Dispaccio del 16 novembre| 1606|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
Riceve tanto ornamento la persona mia dai comandamenti della Serenità vostra et di quesll’eccellentissimo Senato che anco le materie garbe convengo incontrare con il solito della mia obedientia et se bene esseguendo le sue commissioni di 27 del passato ricepute se non hoggi sarò necessitato apportare displicentia a molti di quelli che scordatossi l’obligo suo naturale hanno dato materia a quell’eccellentissimo Senato di venire a così christiana deliberatione, non resta perciò ch’io non habbia grandissima occasione di raccomandare la causa mia alla protettione del Signor dio et a gli huomeni di buona conscientia, essendo purtroppo esperimentata la casa mia quanto comporti essercitare gli effetti della giustitia intrepidamente, sicome anco in questo mi esibisco di fare. Corre fama universale per questa provincia che tutti li maneggi di communità et fonteghi di esse, amministrationi di schole, fabriche di chiese et governo de hospitali venghino di modo lacerati da otto o dieci per terra che io soglio intitolarli mangiacommuni, chi non ostante che in altro tempo questi si ritrovassero con grandissima quantità de cavedali hora sono ridotti in lacrimoso stato. Si nomina in particolare, non senza meraviglia de buoni, che il fontico de Pirano habbia havuto questi anni a dietro fino a 80 mila lire di capitale et che di presente li popoli habitanti in quella giurisdittione morino di fame. Et perciò, essendomi commesso la regolatione de così numerosi disordini, supplico quanto più riverentemente posso la Serenità vostra a dar ordine che immediate mi sia espedito il rasonato che grandemente desidero, che sia la persona de messer Marc’Antonio Celesti, il valore et sincerità del qual è benissimo conosciuto, non solo da me, ma cred’io da tutto quell’eccellentissimo Senato; et non potendosi haver lui mi sia mandato soggetto de intelligentia et sopra il tutto huomo da bene, accioché il servitio suo per qualche diabolica inventione solita usarsi da queste parti non habbi a sentire detrimento alcuno. Starò donque aspettando la sua venuta con grandissima brama, per poter con quella diligenza che so esser mente della Serenità vostra interminarmi[?] subito nella terra di Muggia et poi successivamente dove fosse meglio mi chiamerà il publico servitio. Gratie etc.
Di Montona di 16 novembre 1606
Zuane Pasqualigo provveditore
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 3
Trascrizione di Damiano Pellizzaro