16 novembre| 1606 Zuane Pasqualigo
Dispaccio del 8| dicembre| 1606|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
Ho abbracciato con molte prontezze, sicome le scrissi, il commandamento della Serenità vostra d’intorno alla mala amministratione de fontichi et di ogni altra sorte de intacchi di questa provincia et di sollevar insieme le communità, fratterne et altri luochi pii del misero stato nel quale, come si sente, sono ridutti, credendo essere mente di lei che si facesse per il servitio commune; ma perché mi è pervenuto alle mani un suffraggio concesso dall’illustrissimo reggimento di Capo d’Istria che suspende certa vendita fatta in essecutione de miei ordeni dal clarissimo di Portole ad instantia d’un Andrea Rosana, Camerlengo della confraternita di San Georgi, contra un Decio Gavardo, il quale ha intaccato non solo essa fraternita, ma in oltre il fontico di quella terra di molta summa di dennaro; et conoscendo a longa prova la molta virtù et prudentia dell’illustrissimo signor Marin Gradenigo, Podestà di Capo d’Istria, che non si sarebbe senza fondamento di ragione rissoluto por mano in cosa che la Serenità vostra et quell’eccellentissimo Senato gli havesse con diversa opinione posta la bocca, son caduto in raggionevole suspetto che le commissioni datemi non abbraccino tanto di auttoritade nell’altri luochi quanto che nella sola terra di Muggia et volsi rivedere l’ordine suo di 27 ottobre passato, dal quale non ho saputo rissolvermi se Sua signoria illustrissima con buona opinione sia capitato in simile rissolutione, per servire il senso di esso ordine singolarmente bene a l’uno et all’altro de nostri pensieri. Onde, per non eccedere in alcuna parte alla volontà della Serenità vostra et arrogarmi quello che per avventura non si conviene, attenderò fino ch’io ricevi maggior dechiaratione del suo volere a essercitar il carico mio nella rifforma de fonteghi della provincia; et in oltre in cadauna sorte de intacchi nella sola terra di Muggia per liberarmi a fatto dalla molestia di questi suffraggii, li quali quando dovessero garrire con le deliberationi mie al sicuro oltre che non mi lassarebbero operar cosa buona, mi haverebbero di modo il tempo che quel servitio che in puochi mesi sperarei di far, in molti anni al sicuro non potrei perfettionarlo; il che tutto con ogni più humile et riverente effetto rimetto con l’obligata mia volontà all’arbitrio della Serenità vostra et di quell’eccellentissimo Senato. Gratie etc.
Di Montona li 8 decembre 1606
Zuanne Pasqualigo Provveditor
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 3
Trascrizione di Damiano Pellizzaro