23 maggio| 1647 Lodovico Briani
Dispaccio del 23 maggio| 1647|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
con publiche deliberacioni è stato impartito alla buona memoria del quondam nobilhuomo ser Zan Andrea Malipiero, fu qui Capitanio, il taglio et condotta di quella quantità d’olmi et frasseni che tiene bisogno la Casa dell’Arsenal, et quando si doveva gietar la carratata sopra gli bo, giusto l’ordenario, alcuni giorni prima rendé l’anima al suo Creatore; espedit’io per essecutione delle leggi a questo governo, ritrovai gli publici comandi, a’ quali subito mi son impiegato con ogni vigilanza e incensante applicacione; comparvero sotto il 5 instante li agenti delle Communità della provincia, con la mia assistenza, delli Deputati et delli detti agenti fu gietata la compartita con quel maggior riguardo et risparmio che è stato possibile, e ricerca la carità verso i poveri e miserabili sudditi, massime ne’ presenti tempi, della quale partecipai con mie lettere gl’Illustrissimi Rappresentanti, et da’ medesimi essequita. Et per affrettar anco la condotta del legname al posto del carregador, in conformità del mio debito, cavalcai sopra il luoco, diedi quei ordini che stimai proprii per ben servire la Serenità Vostra, et fra pochi giorni sarà perfecionata essa condotta de tutto il legname; havendo di ciò portato l’aviso a gl’Illustrissimi signori Patroni all’Arsenal, affine diino quei ordini che stimeranno proprii per l’imbarco. Doppo haver io operato quanto rapresento all’Eccellenze Vostre, pare all’Illustrissimo signor Podestà di Montona che questa foncione s’aspetti alla sua persona, che non so con che fondamento.
Diede conto nell’Eccelso Consiglio di Dieci, con quei sensi c’ha stimato avantaggiosi a pregiuditio di questa carica, dalla qual sempre è stato essercitato l’affare sodetto, ritrovandosi massime in questa Cancelleria libri e note pubiche; è ben vero che Sua Signoria Illustrissima sopraintende ne’ danni che vengono inferiti nel bosco della Valle, come quello che rissiede vicino alla medesima, ma di buttar compartite sopra carizzi, sempre questa Ressidenza l’ha esseguito, et se fosse portato in contrario sarebbe esempio per accidente; s’attende alla riscossione del dinaro per sodisfare gli carrizzadori, et per operare con celerità quel più ch’occoresse per servicio publico; et mentre dinovo si dovesse gietar compartite, tardarebbe il detto servicio, risultarebbe danno considerabbile alli sudditi et pregiuditio a questo Capitaniato. Quello che da me è stato operato e che devo continuar nell’affare, il tutto è col fondamento dell’usitato et per riverente obbedienza delle commissioni publiche, che teneva il detto nobilhuomo Malipiero. Apporto a Vostra Serenità quanto stimo mio debito per il zelo c’ho di questa carica per attendere sempre gli sapientissimi comandi dell’Eccellenze Vostre che da me saranno pontualmente essequiti. Gracie etc.
Pinguente, li 23 maggio 1647.
Lodovico Briani, Consiglier, Vice Capitanio a Raspo.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 41.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.