21 maggio| 1647 Gerolamo Correr
Dispaccio del 19 luglio| 1647|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
l’infelicità di questa habitatione, che certo non può esser maggiore per l’angustia del luogo, che consiste in poche stanze e quasi cadenti, non viene da me rappresentata a Vostra Serenità, mentre molto bene conosco che la congiuntura de’ tempi non permette dispendi di nuove fabriche, né meno io bramo di farli sotto il mio Reggimento; se bene un giorno, megliorata la conditione de’ tempi stessi, che co’ i più vivi spirti del mio cuore auguro sempre felicissimi e gloriosi alla patria, complirà certo al servitio dell’Eccellenze Vostre di rendere con una ben valida restauratione, stabilito questo palazzo, per divertire affatto la continuatione di spese, che nel stato presente per pura necessità si convengono fare da tutti li publici Rappresentanti che pro tempore vengono a questa reggenza; come io dall’urgenza del semplice bisogno, per non lasciar cadere il solaro della sala, che, piegato da una parte, minaccia ruina, et haver modo di trattenermi nelle stanze, che pur sono mancanti di molte cose, et in particolare senza veri nelle finestre, vengo astretto di portare nell’occluso foglio, sotto l’occhio di Vostra Serenità, con tutta distintione, l’urgenza del preaccennato bisogno, perché si compiaccia, nel rifflesso alla spesa, che portrà ecceder poco più summa de ducati cento, e nella certezza che, non riparando di presente, anco senza dilatione, a quanto occorre, il danaro sarà di gran lunga maggiore e la spesa conseguiterà molto più grande, impartirmi quegl’ordini che stimerà oportuni, concedendomi modo di potere qui habitare con sicurezza; disposto io nel resto di goderla qual’ella si sia per il tempo del mio Reggimento. Gratie etc.
Pinguente, 19 luglio 1647.
Girolamo Correr, Capitanio di Raspo.
Allegato: nota delle spese occorrenti per l’accomodamento del palazzo pretorio (1 c.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 41.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.