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21 maggio| 1647 Gerolamo Correr

Dispaccio del 6| agosto| 1647|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
è solito che chi s’attrova a questa Reggenza il giorno di San Giorgio conseguisca certa regalia de capretti; et perché all’Eccellentissimo Malipiero mio precessore, stante la sopravenienza della sua morte, non fu corrisposta, ne entrò in pretensione l’Illustrissimo Briani, Consigliero di Capod’Istria, che sostenne sino al mio arrivo qui la voce di questa carica, così pure gli heredi dell’Eccellentissimo Malipiero ne pretendono il conseguimento.
Io, in questa pendenza de’ pretensori, con solo oggetto di sostentar la dovuta giurisdittione a questo foro, e quell’interesse insieme che per avventura vi potesse concorrere delle publiche ragioni, ho stimato bene di far intimar mandato all’affittuale della sodetta regalia, afinché con le forme aggiustate dall’Eccellentissimo Malipiero, dovesse depositarne l’importare in questa Cancelleria, luoco competente e proprio; con espressa conditione di dover poi esser levato da chi de iure si aspetterà; sempre esclusa dal mio canto ogn’imaginabil pretensione, l’Illustrissimo Briani sodetto s’è, a Capo d’Istria, appellato di esso mio mandato, pretendendo che colà sia fatto il medesimo deposito; e perché parmi sopra modo stravacante che le regalie spettanti a questo Reggimento siano portate altrove, risolvo partecipar il tutto a Vostre Eccellenze, per quelle deliberationi che stimeranno convenienti, così al publico interesse che vi potesse concorrere, come per sostentamento della preaccennata giurisdittione di questo Reggimento, che con un simile essempio restarebbe troppo pregiudicato, mentre d’ogni atto, anco nelle materie spettanti a questo solo reggimento, si praticasse l’appellatione in Capo d’Istria. Gratie etc.

Pinguente, 6 agosto 1647.

Girolamo Correr, Capitanio di Raspo.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 41.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.