20 luglio| 1683 Lucio Balbi
Dispaccio del 20 luglio| 1683|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
humiliando sotto i publici riflessi l’informationi commessimi dalla Serenità Vostra in ducali 6 giugno prossimo passato, sopra la supplicatione presentata dalli popolani di questa città, per l’aggravio che risentono nell’assegnamento fatto con parte di questo Consiglio al medico di questa città, riverentissimo apporto che sin dell’anno 1666 fu stabilita, per commun benefitio, la sua condota dalli cittadini e popollani di questa città con lire 1.200 di annuo salario, fondato sopra lire 480 corisposte dalle Scolle laiche e dal Fonticho in virtù di gratioso decreto dell’Illustrissimo et Eccellentissimo signor Podestà e Capitanio di Capodistria, e le rimanenti lire 720 sopra spontane eshibitioni de’ cittadini e popollani stessi, che così continuò sino l’anno 1670, che pure restò con la stessa contributione e sallario condoto nuovo medico; l’anno poi 1677, sotto li 22 luglio, con parte presa dal Consiglio solo de’ cittadini, senza intervento de’ popollani contro il praticato, per eshimersi dall’aggravio della tanssa volontaria, restò assegnato al detto medico, invece di questa, oltre quello le vienne corisposto dalle Scolle e Fonticho, soldi quatro per cadauna, senza civille e criminalle, pegnora e intromissione, un bezzo per lira delle tanse, e di tutto il vino che vienne estratto e venduto soldi quatro per barilla, che restò poi approbata dalla Serenità Vostra con ducalli 7 settembre 1677, utile considerabile, e che rileva tal’hora summa maggiore del suo sallario, aggravio che restò adossato a questi sudditti senza alcuna loro saputa, né intervento, come altrove e prima s’è praticato, e pure tal contributione resta la più parte corisposta da quelli che non intervenero in ditto Consiglio, come feccero impo(rre) delle tansse volontarie, che dovevano per loro vantaggio continuare; e per che dalli Zuppani delle ville di questo territorio mi è stata presentata scrittura con instantia di dover rapresentare all’Eccellenze Vostre che l’assegnamento fatto al medico nella precitata parte delli quatro soldi per (...), pegriora (?) et intromissione, vengono dalli stessi contribuiti con loro aggravio insofferibille, senza più che n’habbino a risentire alcun beneffitio, mentre valendosi dello stesso le convienne di volta in volta sodisfarlo, e pure tal contributione resta solo da’ medesimi corrisposta, mentre per esser in pocco numero gl’habitanti di questa città, picciola è anco (la) loro contributione; che però, riputando convenienti le loro supplicationi, mi è parso proprio sottometterle sotto i purgati riflessi di Vostre Eccellenze, per quelle considerationi che fossero stimate convenienti; io intanto, adempendo ossequioso le parti de’ miei doveri, humilio queste sincierissime informationi alla grandezza di Vostra Serenità, per quelle delliberationi che dalla publica infalibil sapienza saranno giudicate di giustitia. Gratie etc.
Parenzo, 20 luglio 1683.
Lucio Balbi, Podestà, con giuramento.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 66.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.